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Commento del dipinto "Racconto Benedettino nelle Isole Filippine"
di Gianni Prof. LOLLIS

Fin dal primo incontro avuto con Francesco Giannini mi sono reso conto di trovarmi di fronte ad una persona particolarmente sensibile, preparata culturalmente e con solide esperienze in campo artistico. Il dialogo si è subito sviluppato su temi d’arte con riflessioni e confronti senza forzature e prevaricazioni.


Formatosi all’Accademia di Brera, sotto la direzione dei Proff. Alfredo Mantica, Gino Moro Russo e l’esperienza come collaboratore, nei cantieri del Maestro Federico Bellomi, la pittura di Giannini in una luce che si sfalda e che apre al mistero.


Ma è soprattutto il disegno che, nelle composizioni paesaggistiche o di “genere”, prende il sopravvento con determinazione per incidere immagini e campiture.
C’è un mondo interiore che emerge e che si manifesta con visioni metabolizzate, nell rivisitazione dei maestri passati, per una fruizione attuale.


Più volte ha dimostrato di saper affrontare con coraggio la sfida di operare su grandi superfici come i “murales” di Monza, il fonte battesimale della parrocchia di Oliosi (VR) e la Basilica di S. Francesco di Assisi (come assistente-collaboratore), soddisfacendo le attese del committente senza dover rinunciare al proprio stile, di tecnica antica e moderna.


L'entusiastica adesione al tema sacro dimostra poi la spiccata umanità e la religiosità dell'artista, capace di veicolare messaggi di fede, con una grande onestà intellettuale che lo porta all'essenza delle cose, svincolando le immagini dai rigori, talvolta soffocanti, delle regole scritte.


La sua dimensione del sacro, nonostante il fenomeno odierno della laicizzazione, presenta una passione e un'espressione del “bello” come messaggio di un dialogo tra l'autore, Dio e il pubblico. Credo di non sbagliare se affermo che certi particolari della grande opera realizzata recentemente per il monastero benedettino di Manila, rimandino a riferimenti di opere passate quando la predilezione per il soggetto figurativo contribuiva ad una trasmissione di valori, non soltanto come atto religioso, estetico, ma anche come preghiera sofferta e catarsi esaltante.


Francesco ha comunque avvertito, durante il lavoro, i limiti di una iconografia troppo “didattica”, ma grazie a scelte metodologiche e di simboli, ha firmato un'opera ricca di valori narrativi in chiave estetica e soprattutto mistica.


Con sincero orgoglio da tanti anni lo annovero come socio distinto nella antica Società di Belle Arti  di Verona, fondata nel 1857 e che per statuto accoglie e valorizza gli artisti della provincia impegnati nella trasmissione e valorizzazione della cultura e del gusto.

FG

© 2013 by Francesco Giannini. All rights reserved.

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