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S. Messa per San Beda – Manila, 20 Giugno 2012

Rev. Fr. Abate Tarcisio Narciso, OSB, Abate di Nostra Signora di Montserrat, Manila. Rev. Fr. Aloysius Maranan, OSB Rettore –Presidente di San Beda College Manila, amministratori, professori dal College San Beda, Rizal e Alabang, alunni e amici. Suore e religiose di diverse Congregazioni e Scuole. Il Senatore Butch Aquino, la S.ra Ballsy Cruz; la S.na Viel Dee – rappresentante la famiglia Aquino . Il generoso donatore Sig. Carlos Ortoll e famiglia. Il pittore italiano Francesco Giannini e sua moglie Anita; pregiatissimi ospiti, fratelli e sorelle in Cristo.


Siamo qui riuniti nella fede a ringraziare Dio per celebrare la festa del Patrono della nostra scuola San Beda e per inaugurare il nuovo anno accademico 2012-2013.


La nostra celebrazione liturgica coincide anche con l’inaugurazione e benedizione dei nuovi dipinti messi in opera sulla parete posteriore della chiesa. Il capolavoro, in sette pannelli e la vetrata artistica, intitolato “Storia Benedettina nelle Isole Filippine” è opera del maestro Francesco Giannini.
Perciò oggi, la nostra celebrazione liturgica ha un significato importante perché la comunità cristiana loda l’amore infinito di Dio onorando San Beda.

Come comunità di San Beda forgiamo insieme la tradizione e i valori Benedettini mentre accogliamo con benevolenza e orgoglio nella preghiera i nuovi dipinti sacri che certamente toccheranno il cuore e lo spirito di ogni credente.


Nel Vangelo di oggi, Gesù ci parla, come discepoli, della nostra responsabilità nella società e nel mondo. Il centro dell’azione di Dio è il mondo, non solamente la Chiesa o i cristiani. “ Voi siete il sale della terra;.... Voi siete la luce del mondo”, dice Gesù nel Vangelo di Matteo.


Prima di tutto, i Cristiani sono chiamati a essere il sale della terra. Quando vogliamo valorizzare una persona, spesso diciamo che lui o lei è il sale della terra. In antichità il sale aveva un gran valore. Il sale ha due grandi funzioni. È il conservante usato per mantenere gli alimenti e prevenire che vadano a male. Secondo, il sale da sapore e gusto al cibo. Senza il sale tutto sarebbe insipido.


La missione del Cristiano è quella di essere il sale della società, preservare, riconciliare, aggiungere sapore e dare senso dove non c’è, donare speranza dove manca. È questa la vita di qualità.


Per questo è giusto e opportuno che la chiesa dell’Abbazia della Nostra Signora di Montserrat abbia incontrato nel suo cammino con un’artista italiano, e come il sale del suo talento eccezionale donato da Dio, ha aggiunto colore, vita, senso e ispirazione al nostra parete bianca e spoglia da 70 anni. Questa parete, prima nuda e vuota, ora mostra la sua bellezza con il capolavoro mozzafiato del nostro Francesco Giannini intitolato “Storia benedettina nelle Isole Filippine”.



Questo dipinto riproduce visivamente la storia Benedettina nel nostro paese; la nostra missione, l’opera di evangelizzazione durante ultimi 100 anni della nostra presenza del nostro arcipelago.

Il maestro Giannini, nei suoi dipinti è riuscito a catturare in modo evidente la risposta Benedettina al Vangelo – la nostra vita monastica e apostolato educativo. Egli ha raccontato attraverso i colori l’origine Benedettina della Congregazione di Subiaco, la loro missione in Asia e il loro contributo alla società Filippina in particolare.


Ma quello che rende la narrativa dei dipinti interessante e ispirante nella “Storia Benedettina nelle Isole Filippine” è il suo triplo significato: il risveglio spirituale del pittore, la storia di fede dei monaci Benedettini nelle Filippine, e il riflesso religioso e sociale che il questo sacro capolavoro produce su di noi (chi lo guarda e lo giudica).


Primo, la forza di ricreare o imitare la bellezza della creazione di Dio consapevoli che é un dono che abbiamo ricevuto da Dio . Fin da giovane età Dio ha donato a Francesco il talento di mani che sanno dare anima e vita alle immagini che lui disegna e dipinge in modo maestrale.
Era l’anno 2006, mentre viveva una crisi personale, che cominciò a dedicarsi alle pitture sacre.


A quel tempo offri i suoi servizi alle suore benedettine di Assisi nel restauro di affreschi rovinati del monastero . È stato proprio in quel fatidico anno che io gli ho chiesto di correggere le omelie in lingua italiana che preparavo per le suore. È stato in questo scambio di assistenza e servizio che Francesco ha scoperto e approfondito il suo interesse alla Parola di Dio che lo ha portato ad un risveglio spirituale. La sua sete e conversione lo hanno introdotto pian piano alle arti religiose, che l’ha condotto a dipingere la “Storia Benedettina nelle Isole Filippine” che oggi, dopo la messa andremo a benedire.


Veramente, Francesco ha dimostrato di essere il sale nella comunità di Bedan, condividendo con noi il talento donatogli da Dio.

 

Secondo, il dipinto murale che stiamo per inaugurare e benedire, illustra visibilmente l’attività e il cammino di fede che i monaci Benedettini hanno avuto nelle Filippine.


La storia ci dice che il primo monaco benedettino da Barcellona, Spagna, arrivò nelle Filippine nel 1895. I dipinti murali narrano, attraverso le immagini, la risposta al Vangelo attraverso la vita comunitaria e monastica. Ciò che vediamo nei dipinti non è la storia di per se, ma la nostra storia di monaci benedettini nelle Filippine. Attraverso questa opera d’arte, vorremmo raccontare la nostra storia non solo per ricordare le nostre radici (nel ruolo di San Benedetto), ma anche la storia delle nostre vite come modello, sale che sarà d’ispirazione per gli altri a vivere il Vangelo nello stile Benedettino.


Nella parte centrale alta dei dipinti troviamo il Cristo risorto raffigurato con due angeli, uno contempla il volto dei Signore, mentre l’altro, con fisionomia asiatica guarda con sguardo fisso il lato forato di Gesù. Cristo sta abbracciando il globo nella forma della medaglia di San Benedetto che vuole significare la presenza dei Benedettini in tutto il mondo.


La risurrezione ci ricorda l’inizio della chiesa. Con il 1400 la vita monastica divenne il modo radicale di seguire e vivere il Vangelo. In occidente, San Benedetto da Norcia è conosciuto come il padre del monachesimo occidentale. San Benedetto visse prima come eremita a Subiaco (Sacro Speco) alla fine del 1500.



Grazie alla sua santità, radunò diversi discepoli e divenne Abate di un gruppo di monaci. Per guidare i suoi monaci scrisse una regola che divenne la regola modello dei monaci fino all’età media. La sua regola si diffuse in tutta Europa, anche nella comunità monastica arroccata in Montserrat, Barcellona, Spagna – l’Abbazia di nostra Signora di Montserrat, Barcellona.

Nel 1895 quattordici monaci benedettini da Montserrat, Barcellona salparono su una nave per una spedizione nelle Filippine e arrivarono all’isola di Siargao. Per commemorare l’arrivo dei monaci nell’isola di Siargao e la chiesa dove lavoravano è rappresentato nel dipinto. Da quando arrivarono nel paese all’altezza di Filipino , senza l’approvazione del governo spagnolo, arrivarono fino a Manila e fondarono il Collegio di San Beda nel 1901 per contrastare il protestantesimo. Così abbiamo dipindo anche la Chiesa dell’Abbazia di nostra Signora di Monteserrat di Manila che i monaci conducono il College di San Beda.


“Voi siete il sale della terra;...... voi siete la luce del mondo,” diceva il nostro Signore Gesù.

 

Nella parte inferiore dei dipinti murali che sono di fronte all’altare, ci sono 18 monaci benedettini che sono stati martirizzati tra il 1936-1939 durante la guerra civile spagnola. La guerra civile è stata importante per la passione e la divisione politica che ha ispirato. Decine di migliaia di civili da entrambe le parti furono uccisi per le loro idee politiche e religiose. Tre dei monaci martirizzati erano dell’Abbazia di Montserrat, Manila – Santiago Pardo Lopez (1905-1925), Domingo Caballe Bru (1921-1926) e Bro Eugenio Erasquin (1920-1922). Le tre croci di bamboo con il sole nello sfondo suggeriscono il legame asiatico dei tre martiri dipinti al centro del pannello. Essi hanno sparso permanente il loro sangue nella fede e sono diventati sale della terra.
 

Essere il sale della società significa che noi siamo profondamente interessati alla sua realizzazione. Noi manteniamo i valori culturali e principi morali e diamo un contributo allo sviluppo della vita culturale e sociale. Noi aggiungiamo colore alla vita di ogni giorno. E per questo troviamo nel pannello centrale in basso i 14 monaci pionieri che portano con loro l’immagine della Madonna di Monteserrat. Nel pannello ci sono gli Abati della Abbazia che si sono succeduti negli ultimi cento anni. Insieme ai pionieri e gli Abati, trasmettono i valori culturali e principi morali che continuano a guidare la nostra vita sociale e educazione religiosa.


Per più di un centinaio di anni nelle Filippine, i monaci benedettini e gli amministratori della scuola continuano a dare testimonianza ai valori benedettini che trasmettono nella comunità e nel loro apostolato.


Noi siamo chiamati a essere la Luce del Mondo. Significa che noi dobbiamo essere luce in tutti gli aspetti della vita nel mondo. Il Martirio di San Massimiliano Kolbe è anche questo una luce al mondo. Il suo sacrificio altruista è così commemorato nel murale attraverso la Messa celebrata nella nostra Abbazia nel 1936. Con lui che celebra la Messa ci sono i martiri di Filipino (San Lorenzo Ruiza e Pedro Calungsod) fondatori religiosi nelle Filippine, gente comune delle Filippine, i nostri alunni Ninos Aquino e sua moglie Corazon.


Ora che abbiano raccontato la nostra storia, possano questi dipinti murali fatti da Francesco Giannini inspirare ciascuno di voi e diventare vero sale e luce del mondo. Come cristiani, seguaci di Cristo, possiamo essere attivi propulsori del cambiamento, ambasciatori del bene, dando testimonianza della nostra fede cristiana per portare vita, amore e gioia ai nostri fratelli e sorelle.

 

Che Dio sia glorificato in ogni cosa.

FG

© 2013 by Francesco Giannini. All rights reserved.

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